I cellulari escono dalle scuole italiane, ma in classe arriva l'Intelligenza Artificiale
L’anno scolastico 2024/2025 segna un punto di svolta tecnologica per le scuole italiane. Da quest'anno, entra infatti in vigore un rigido divieto sull’uso dei cellulari in classe, ma iniziano anche le sperimentazioni sull’introduzione dell’Intelligenza Artificiale a supporto della didattica.
Insieme al divieto di utilizzo di telefoni cellulari nelle ore scolastiche, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha lanciato un progetto sperimentale per l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nelle aule. Per il momento il progetto coinvolgerà 15 classi delle scuole medie e superiori in quattro regioni: Calabria, Lazio, Toscana e Lombardia.
L’obiettivo di questa iniziativa è ambizioso: trasformare
l’IA in uno strumento di supporto all’educazione, in grado di personalizzare
l’esperienza di apprendimento per ogni studente. Secondo Valditara l'Intelligenza
Artificiale ha il potenziale per adattare gli insegnamenti alle esigenze
specifiche di ciascun alunno.
"Se un ragazzo ha un ritardo in matematica, per
esempio, l'IA può suggerire esercizi e far fare del ripasso. Per un altro
giovane che ha grandi potenzialità, l'IA potrà valorizzarle" commenta
il Ministro.
A differenza dei tradizionali strumenti digitali come gli smartphone, spesso criticati per essere fonte di distrazione, gli assistenti virtuali basati sull’IA sono progettati per migliorare la concentrazione e ottimizzare il tempo di studio.
Parallelamente all’introduzione dell’IA, da quest’anno è
vietato invece l’uso dei cellulari in classe. Il divieto, reso ufficiale
tramite una circolare del Ministero, riguarda le scuole dell’infanzia e il
primo ciclo di istruzione (elementari e medie). La decisione è motivata
dall’esigenza di creare un ambiente di apprendimento più focalizzato, lontano
dalle distrazioni digitali.
"Il cellulare crea dipendenza, distrae, non ha una efficacia didattica, anzi, è stato dimostrato. – spiega Valditara - Invece gli assistenti virtuali dell'IA, tramite programmi sui pc e tablet, facilitano l'apprendimento per i giovani".
L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale avverrà
gradualmente, a costo zero per famiglie e scuole, con l’obiettivo di estendere
il progetto a tutte le scuole italiane, qualora i risultati della
sperimentazione nelle quattro regioni si rivelino positivi. Il Ministro ha
sottolineato che l’IA non è destinata a sostituire il ruolo degli insegnanti,
ma a supportarli nel miglioramento della didattica "l'intelligenza
artificiale non può soppiantare l'insegnante né marginalizzarne il ruolo, che è
decisivo in tutti i gradi di scuola, in particolare nella primaria". ha
ribadito Valditara. L’IA si configura quindi come uno strumento di supporto,
che può arricchire l’insegnamento, ma non rimpiazzarlo.
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