Lombardia, 30 eventi meteo estremi nei primi sette mesi del 2025 CNA Lombardia: “Servono risorse vere e una strategia permanente per mettere in sicurezza le comunità lombarde.
La Regione è
la prima tra quelle dell’arco alpino per danni subiti. Le province più colpite
sono Brescia, Bergamo, Como e Sondrio
La Lombardia continua a essere il cuore produttivo del Paese, ma
anche una delle aree più esposte in assoluto agli effetti del cambiamento
climatico. Negli ultimi anni, la regione ha registrato una crescita
esponenziale di eventi meteorologici estremi, con danni ingenti al patrimonio
pubblico e privato, alle infrastrutture e alle attività economiche.
Nel 2025, la tendenza non si è invertita: secondo l’Osservatorio
Città Clima di Legambiente, nei primi sette mesi del 2025, la Lombardia
è risultata la regione più colpita tra quelle dell’arco alpino da
eventi meteo estremi: sono ben 30 gli episodi avvenuti nella regione tra
alluvioni, frane, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore, per un
totale di 83 eventi registrati lungo tutto l’arco alpino. Le province di
Brescia, Bergamo, Como e Sondrio sono tra le più
colpite, con centinaia di segnalazioni di danni a infrastrutture, reti
viarie e stabilimenti produttivi. Un quadro che, di anno in anno, si aggrava e
mette in discussione la tenuta del sistema economico e territoriale lombardo.
“Una nostra delegazione ha fatto visita in alcuni
territori lombardi colpiti dal maltempo nelle ultime settimane - dichiara Giovanni Bozzini, Presidente di CNA Lombardia -. Abbiamo
raccolto la testimonianza di sindaci, amministratori, imprese. Siamo di fronte
a situazioni straordinarie che richiedono ristori tempestivi e adeguati ma
soprattutto richiedono quel tipo di intervento di riassetto idrogeologico che
nemmeno con soldi del PNRR il Paese è riuscito a darsi. Non possiamo andare
avanti in questo modo. Si trovano 40 miliardi all’anno in più per i prossimi
dieci anni per centrare gli obiettivi di spesa militare Nato: si trovino allora
i denari anche per mettere in sicurezza le nostre comunità”.
CNA Lombardia, impegnata nel sostegno alle imprese dei territori
colpiti, sottolinea come l’impatto economico di questi eventi non
si limiti ai danni materiali, ma riguardi anche la continuità produttiva,
l’occupazione e la tenuta delle filiere.
“Abbiamo messo a disposizione delle imprese competenze
dedicate per seguirli anche in questa fase di entrata in vigore dell’obbligo di
stipulare polizze assicurative per danni di natura catastrofale - sottolinea Bozzini -. lo voglio dire chiaramente, a noi questo
balzello continua a non piacere, anche se le imprese sono lungimiranti e si
tuteleranno. Lo Stato non dovrebbe scaricare sui privati le proprie
inadempienze. Inoltre in materia di polizze catastrofali, chiediamo
almeno una cosa, e sarebbe il minimo: rendere detraibile il premio polizza,
visto che tale prodotto è stato venduto e reso vendibile come una necessità per
le imprese.”
Prevenzione, manutenzione del
territorio e investimenti strutturali, secondo CNA Lombardia devono
diventare priorità politiche permanenti, non solo risposte emergenziali.
“Il nostro sistema produttivo non può essere lasciato
solo di fronte a fenomeni che hanno assunto ormai un carattere strutturale - conclude il Presidente di CNA Lombardia -. Serve una strategia
nazionale di prevenzione, manutenzione e protezione civile permanente. Non
possiamo limitarci a rincorrere l’emergenza”.
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