All’Istituto Culturale Coreano, la mostra fotografica Unnamed road di Jungjin Lee per la prima volta a Roma

 

L’Istituto Culturale Coreano riapre “dal vivo” dopo l’emergenza pandemica con una mostra che racconta i territori contesi tra Israele e Palestina

 



L’Istituto Culturale Coreano, in collaborazione con la Fondazione Aria, riapre “dal vivo” dopo l’intesa attività on line durante la pandemia ospitando tra le sue sale Unnamed Road, mostra di Jungjin Lee fotografa coreana che per la prima volta espone a Roma. L’inaugurazione è fissata venerdì 24 settembre alle ore 18.00 e rimarrà aperta fino al 12 novembre.

Unnamed Road, a cura di Paolo Dell’Elce raccoglie una serie di scatti che racconta i territori contesi tra Israele e Palestina. Si tratta di una ricerca fotografica realizzata dall’artista coreana tra il 2010 e il 2011 che ha fatto parte del progetto Israel: This Place, che ha coinvolto dodici fotografi internazionali con lo scopo di restituire un ritratto poliedrico dei territori contesi tra Israele e Palestina. Il lavoro fotografico di Jungjin Lee si è concentrato in particolare sulla strada che collega le città della Cisgiordania. L’artista sospende ogni giudizio riguardo gli accadimenti politici e il conflitto arabo-israeliano, per concentrarsi invece sugli aspetti geofilosofici ed estetici, disegnando una mappa interiore che darà adito ad una ulteriore presa di coscienza di se stessa e del proprio lavoro ed evidenzierà la sua personale visione del paesaggio come luogo della mente e della sensibilità.

La mostra è realizzata dalla Fondazione Aria che dove da otto anni organizza ad Atri, in Abruzzo, la rassegna d’arte e cultura contemporanee Stills of Peace and Everyday Life, nell’ambito della quale sono state presentate per la prima volta in Italia le opere della fotografa sudcoreana.

All’inaugurazione saranno presenti il Presidente della Fondazione Ottorino La Rocca, il direttore dell’Istituto Choong Suk Oh, la direttrice di Stills of Peace Giovanna Dello Iacono e il curatore della mostra Paolo Dell’Elce.  In collegamento video da New York, anche la fotografa Jungjin Lee. Sarà inoltre presentato il cortometraggio Munhwa/Cultura del regista Dino Viani, realizzato nell’ambito dell’ottava edizione di Stills of Peace Italia e Corea del Sud (stillsofpeace.com).

 

L’artista

Jungjin Lee nata nel 1961, originaria di Tae Gu in Corea del Sud, attualmente vive e lavora a New York. Ha conseguito un MFA in Fotografia alla New York University. Nei primi anni Novanta è stata allieva e assistente di Robert Frank. Ha esposto i suoi lavori nelle principali gallerie e nei musei degli Stati Uniti, Corea del Sud, Germania, Francia e Svizzera fra gli altri.

La mostra è stata esposta per la prima volta in Italia durante l’ottava edizione della rassegna di arte contemporanea Stills of Peace: dopo Pakistan, Spagna, Francia, Cina, Marocco, Iran e Giappone, è avvenuto l’incontro con la Corea del Sud e l’Istituto Culturale Coreano in Italia, che ha patrocinato l’evento. Da questa occasione è cominciato il lavoro per portare Unnamed Road, una delle cinque mostre della rassegna, in esposizione a Roma proprio durante le giornate del G20.

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