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Giornata mondiale dei legumi, la cucina povera italiana tra zuppe e vellutate con tre ricette d’autore in chiave gourmet

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  Ogni anno, il 10 febbraio , si celebra la Giornata mondiale dei legumi , uno degli ingredienti principali della cucina povera italiana , patrimonio culturale e gastronomico profondamente radicato nella storia e nelle tradizioni delle regioni d’Italia. Questa cucina, nata dall’esigenza di sfruttare al meglio risorse limitate, si distingue per la capacità di trasformare ingredienti semplici in piatti ricchi di sapore. I legumi hanno una storia antichissima: il loro utilizzo risale a oltre 20.000 anni fa . Durante le guerre rappresentavano il pasto principale dei soldati, mentre nel dopoguerra e fino agli anni ’60 furono fondamentali per la sopravvivenza di molte famiglie contadine. Ricchi di calcio, proteine e fibre, i legumi migliorano inoltre la fertilità del suolo, offrendo benefici sia per l’ambiente sia per l’agricoltura sostenibile. La semplicità di questa cucina continua a essere apprezzata dagli italiani. Secondo un recente rapporto del CREA, circa il 70% delle famiglie...

“Staying home”: la nuova moda è l’isolamento

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    Complici anche le abitudini adottate durante la pandemia, ancora oggi sempre più persone continuano a preferire il comfort domestico rispetto alle esperienze da vivere fuori casa. Un trend che riguarda tutti i settori e le situazioni (dal lavoro da remoto alla rinuncia al cinema a favore delle serie tv, dalla predilezione per lo shopping online alla consegna di cibo pronto a domicilio come alternativa al ristorante), ma che secondo gli psicologi comporta anche dei rischi. Un’eredità del Covid 19 Secondo la British Psychological Society (l'organismo che da oltre un secolo rappresenta tutti gli psicologi nel Regno Unito) la pandemia ha consolidato e amplificato la tendenza a non uscire di casa, con sempre più persone che preferiscono soluzioni alternative alle attività da svolgere all’aria aperta o in contesti di socialità. Ne sono manifestazione la sostituzione dello smart working al lavoro d’ufficio, la preferenza di ordinare da casa piatti già pronti invece che usci...

Wyylde: anche in Italia la sessualità diventa più libera grazie al web

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    Presente da oltre 20 anni in Francia, Spagna e Germania, Wyylde amplia la sua community anche al pubblico italiano, sempre più predisposto a vivere la propria sessualità senza tabù e al di fuori del modello classico di “coppia”. Un fenomeno sempre più europeo Nata nel 2004 in Francia (dove è leader mondiale del mercato di settore), la piattaforma Wyylde si è presto trasformata in un vero e proprio social network internazionale per la condivisione di contenuti sul tema della sessualità. Fa parte del gruppo francese Koala Interactiv e in Europa conta oggi 6 milioni di iscritti, con una media di 700 mila visite giornaliere. Recentemente è sbarcata anche in Italia, dove viene già utilizzata da 15 mila utenti, che sanno di poter trovare qui uno spazio protetto, sicuro e senza pregiudizi in cui condividere esperienze, fantasie e desideri relativi alla loro vita intima. La risposta a un bisogno sempre più condiviso Per approcciare al meglio il mercato italiano, Wyylde si ...

Le "femcel" e la revisione opportunistica degli stereotipi maschilisti

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  Celebrare la sofferenza femminile non come una condizione da superare, ma come un linguaggio attraverso cui affermarsi, trasformando il malessere in una forma di autodeterminazione? È quello che succede nell’ambito del “femcel”, un fenomeno sociale poco conosciuto ma sempre più diffuso tra il genere femminile contemporaneo, che punta a trasformare una debolezza ereditata dal passato in uno strumento di forza. La condizione femminile degli anni 50 al giorno d’oggi Le “famcel” (dalla crasi tra "female" e "involuntary celibate") sono le donne che propongono una visione delle relazioni tra i sessi che sembra uscita da un manuale degli anni '50, ma che punta a ribaltare le dinamiche del patriarcato, smettendo di subirlo per imparare a usarlo a proprio vantaggio. Un nuovo fenomeno sociale Le “femcel” sono la declinazione femminile degli “incel”, ovvero gli “uomini che odiano le donne perché loro non li amano”. La storia di questa asintonia relazionale è stat...