Job hopping: i giovani cambiano lavoro sempre più frequentemente

 



Il fenomeno del "job hopping", ovvero il cambio frequente di lavoro, è diventato sempre più comune, soprattutto tra i Millennials e la Gen Z. Alla base di questo processo si trova una duplice tendenza del mercato del lavoro che da un lato offre delle scarse opportunità in entrata e dall’altro queste spesso sono sotto qualificate o precarie. In questo modo, nonostante il turnover in Italia sia sempre stato più lento che in altri paesi europei, i giovani sono spinti a muoversi da un lavoro all’altro in cerca di un contesto a loro più congeniale. Le motivazione che spingono gli under35 a muoversi così repentinamente da un’occupazione all’altra sono varie, alcuni fattori spesso poi si combinano tra loro. 

Le motivazioni del Job Hopping

  • Una delle principali spinte a cambiare lavoro è la possibilità di ottenere aumenti di stipendio e migliori benefici più rapidamente rispetto a quanto accadrebbe rimanendo nella stessa azienda per molti anni. 

  • Inoltre il Job Hopping consente di sviluppare un vasto ventaglio di esperienze, che arricchiscono il curriculum vitae con un ampio caleidoscopio di competenze spendibili per trovare essere più competitivi, versatili e spendibili.  

  • Lavorare in diversi settori e ruoli, inoltre, aiuta i professionisti a identificare più precisamente le proprie inclinazioni e preferenze. Questo può facilitare la crescita personale e professionale, permettendo di trovare un percorso di carriera più soddisfacente. 

  • Anche la soddisfazione professionale è un cardine fondamentale per la scelta dei giovani che considerano sempre più di centrale importanza fattori come benessere, flessibilità e sviluppo personale. A far alzare lo sguardo in cerca di nuove opportunità infatti sono le dinamiche lavorative stagnanti e una cattiva gestione del personale.

Job Hopping in Italia

Gli italiani, in generale, cambiano lavoro meno frequentemente rispetto ad altri paesi, ma la pandemia ha iniziato a modificare questo trend. Secondo una recente indagine di Indeed del 2023, un italiano su tre ha preso in considerazione l'idea di cambiare lavoro. Questa percentuale raggiunge il 42% tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni. I settori che registrano il maggior numero di professionisti desiderosi di cambiare includono l'architettura, le costruzioni, l'arte, l'entertainment, il marketing e le vendite. La ripresa della domanda di forza lavoro in questi comparti offre numerose opportunità per chi desidera fare un passo avanti nella carriera.

Job Hopping, alcune controindicazioni

  • Cambiare lavoro frequentemente può essere visto dai potenziali datori di lavoro come un segno di instabilità e mancanza di impegno. Questo può rendere più difficile ottenere posizioni stabili e di lunga durata.

  • La limitazione della possibilità di costruire relazioni a lungo termine con colleghi e superiori è un altro svantaggio del job hopping. In alcuni casi relazioni professionali solide possono essere fondamentali per la crescita e lo sviluppo della carriera.

  • Il continuo cambio di impiego può portare a una perdita di motivazione nel percorso professionale, a causa della mancanza di un obiettivo a lungo termine che può far venir meno l’impegno e la dedizione necessari per eccellere.

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