Maker Faire Rome: Eni ha messo in mostra il futuro dell’energia
Dal 7 al 9 ottobre l’azienda ha
ospitato nell’area dell’ex Gazometro Ostiense l’edizione 2022 della più
importante manifestazione europea sull’innovazione. E oltre a vestire i panni
di main sponsor, ha preso parte all’evento con due spazi interattivi
Dalle
tecnologie per produrre energia marina a quelle per sintetizzare i biofuel fino
alle nuove frontiere della fusione magnetica. Alla Maker Faire Rome 2022 –
l’evento promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma – Eni ha
presentato le ultime innovazioni tecnologiche messe in campo per sostenere la
cosiddetta Just Transition, la transizione energetica “giusta”.
Un
appuntamento divenuto ormai tradizione per il colosso italiano che, oltre a
vestire i panni di main sponsor, ha messo ancora una volta a disposizione della
Fiera i propri spazi di Roma Ostiense, nell’area dell’ex Gazometro. Aprendo
così le porte di un luogo simbolo del progresso energetico ad una tre giorni
pubblica tutta all’insegna del futuro e fortemente intrecciata con l’impegno di
Eni.
Per
l’azienda infatti l’innovazione tecnologica rappresenta la chiave di volta per
far fronte a una delle sfide più importanti della contemporaneità: garantire ad
una popolazione mondiale in continua crescita un accesso all’energia equo,
sostenibile e affidabile, accelerando allo stesso tempo il percorso di
decarbonizzazione.
Ecco
perché Eni ha preso parte alla Maker Faire Rome 2022 con due spazi interattivi
aperti al pubblico, entrambi legati alla sua visione di innovazione al servizio
della sostenibilità.
In
mostra all’interno della prima area espositiva, i progetti e le soluzioni più
interessanti che il colosso energetico sta sviluppando in ambito cleantech. Si
va dall’Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), il sistema per la
conversione dell’energia delle onde marine in elettricità sviluppato in
collaborazione con il Politecnico di Torino e con lo spin-off universitario
Wave for Energy, alle tecnologie di CCUS (cattura, utilizzo e stoccaggio della
CO2) messe a punto nei suoi centri di ricerca o frutto di collaborazioni
internazionali. Spazio anche ai nuovi progetti dedicati ai biocarburanti
avanzati e al ruolo dell’economia circolare nella decarbonizzazione dei
trasporti.
La
tecnologia della fusione a confinamento magnetico ha costituito, invece, il
secondo grande focus dell’evento. Per lo spazio interattivo, Eni ha scelto
un’originale installazione realizzata in collaborazione con CRA – Carlo Ratti
Associati e Italo Rota. La struttura ricordava, in chiave concettuale, un
prototipo di “Tokamak”, ossia la camera toroidale magnetica all’interno della
quale è possibile dare vita a processi di fusione termonucleare controllata.
L’area
espositiva ha fornito un'accurata spiegazione sul funzionamento della
tecnologia, quali sono gli attuali progressi e quali i progetti in cui Eni è
coinvolta. La società è, infatti, impegnata da tempo su diversi filoni di
innovazione legati alla fusione, dalla collaborazione con il Massachusetts Institute
of Technology nel programma LIFT (Laboratory for Innovation in Fusion
Technology) a quelle strette in Italia con centri di ricerca e atenei per
accrescere il know how sul tema. Non solo. È azionista di Commonwealth Fusion
Systems (CFS), lo spin-off del MIT impegnato a realizzare i primi magneti
superconduttori ad alta temperatura per il confinamento del plasma. E partecipa
al celebre progetto DTT (Divertor Tokamak Test facility) con ENEA e alcune
università e centri di ricerca italiani, per l’ingegnerizzazione e la
costruzione di una macchina sperimentale finalizzata a fornire risposte
scientifiche e tecnologiche ad alcuni aspetti del processo.
link:
https://www.eni.com/it-IT/media/eventi/maker-faire.html
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