RICERCA ANRA – AON: “REMOTE” O “SMART” WORKING?
I vantaggi e gli svantaggi delle nuove modalità lavorative secondo gli italiani
Milano, 20 novembre 2020 – La seconda ondata della pandemia ha prolungato la durata dello smart working allontanando, in particolare in alcune aree d’Italia, la prospettiva di un rientro fisico a pieno regime per tutti i dipendenti.Sono comunque molte le aziende che, negli ultimi mesi, hanno disposto un ritorno in presenza parziale e facoltativo, adeguandosi alle norme di sicurezza. Alla luce di queste nuove considerazioni, si è svolta la seconda fase della ricerca “Le modalità lavorative dopo il lock down: quale Smart Working?”diANRA, Associazione Nazionale dei Risk Manager, e Aon, volta a indagare, dopo la prima survey di marzo, come sia cambiato il rapporto con lo smart working rispetto al periodo di lockdown e fotografando il nuovo approccio del tessuto imprenditoriale italiano alle modalità di lavoro alternativo.
Tra
maggio e settembre, con la possibilità per la maggior parte dei lavoratori di
alternare le due modalità lavorative, la percezione dei vantaggi della propria
condizione è rimasta pressoché invariata: al primo posto lapossibilità di
costruire un migliore equilibrio tra
vita privata e professionale (43%), beneficio principale evidenziato
soprattutto dalle fasce più giovani e in
particolare dagli under 35 (57%). Seguono l’ottimizzazione del tempo (40%) e la possibilità di gestire con più autonomia gli orari e i
carichi di lavoro (34%), un aspetto sottolineato più dagli over 56e dal
campione maschile, e probabilmente frutto di una visione più pragmatica dell’attività
lavorativa.Per gli under 35, inoltre, è stato poi molto rilevante il risparmio
economico, al secondo posto con il 44%. Un aspetto la cui importanza è stata
sottolineata anche dal genere femminile.
È interessante notare come, in generale, gli uominiabbiano dato risposte orientate primariamente agli aspetti professionali epragmatici, della quotidianità, mentre le donne abbiano assegnato più rilevanza all’ambito organizzativo/gestionale e al bilanciamento tra vita familiare e lavorativa: per una rispondente su tre una delle conseguenze positive del remote working è stato il minore stress (tra gli uomini l’ha citato solo il 23%). Le donne hanno inoltre riscontrato maggiore facilità di concentrazione sul lavoro, in misura doppia rispetto ai colleghi (18% vs 10%).
Come nella
prima indagine, al primo posto dei
risvolti negativi si trova la difficoltà
nel limitare le ore trascorse al lavoro, tuttaviala percentuale di chi lo
ha indicato come la problematica principale è diminuita sensibilmente, passando
dal 58% al 39%. Verosimilmente, si trattava di un aspetto molto meno
gestibile durante il lockdown, dove la possibilità di dedicare tempo ad altre
attività era stata sostanzialmente annullata e dunque i tempi dedicati al
lavoro prolungati ad oltranza.Al secondo e terzo posto si trovano le difficoltà di interazione e confronto con
il team di lavoro e/o con i colleghi (33%) e il senso di solitudine (31%),
entrambi risaliti di una posizione rispetto alla prima indagine.
Guardando
alle fasce d’età e al genere, lo scenario si fa più variegato: la limitazione delle ore di lavoro è al
primo posto delle difficoltà per i lavoratori tra i 36 e i 55 anni e per il
campione femminile, mentre, per gli
under 35a pesare maggiormentesono la
solitudine e il poco contatto con i colleghi (43%). Gli over 56 mettono invece al vertice le difficoltà di interazione con i colleghi (37%), un risultato
molto simile a quello registratonel campione maschile (35%).
CHI È ANRA
ANRA
è l'associazione che dal 1972 raggruppa i risk manager e i responsabili delle
assicurazioni aziendali. L'associazione opera attraverso la sede di Milano e
vari corrispondenti regionali. ANRA è il punto di riferimento in Italia per
diffondere la cultura d'impresa attraverso la gestione del rischio e delle
assicurazioni in azienda. Si relaziona con le altre associazioni nazionali di
risk manager in Ferma, a livello europeo, e in Ifrima a livello internazionale.
ANRA è costituita da Risk Officer, Risk Manager ed Insurance Manager che
operano quotidianamente nella professione e che trovano vantaggio nello scambio
continuo delle proprie esperienze e nella condivisione di progetti a beneficio
dello sviluppo del settore. Complessivamente, le aziende pubbliche e private di
cui fanno parte i soci rappresentano un fatturato complessivo di oltre 430
miliardi (pari a circa il 25% del PIL).
Nella
piena convinzione che l'esperienza sia il miglior argomento per diffondere la
cultura del risk management, ANRA organizza incontri aperti a professionisti ed
aziende su tematiche inerenti al rischio aziendale, corsi di formazione per
nuove figure e scambi di esperienze con colleghi stranieri. Nella sua attività
di supporto a manager ed imprese, ANRA si appoggia a molti partner, come enti
universitari, società di consulenza, compagnie assicurative, broker, società di
servizio nell'ambito del rischio d'impresa: con le loro competenze specifiche,
tutti questi attori portano valore aggiunto ai membri dell'associazione e alle
loro imprese. Dal giugno 2016 ANRA promuove "alp" - ANRA Learning
Path - la nuova Accademia ANRA per la formazione dei professionisti della
gestione del rischio, riconosciuta e certificata RIMAP a livello europeo. www.anra.it
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