Il nostro “purgatorio liquido” secondo l’artista Joonhong Min: isolati tra competizione e consumismo
Al centro delle produzioni risiede l’individuo,
isolato o emarginato, coinvolto in una competizione sociale spietata, esplorando
anche temi più ampi legati al consumismo e al materialismo nella società
contemporanea. L’artista crea un contro-mondo che sfugge alla logica
dell’utilità e dell’efficienza, rappresentando i pensieri frammentati della
vita cittadina e i conflitti interrelazioni.
Il suo obiettivo è rielaborare ciò che nella routine quotidiana
appare estraneo e scomodo, trasformandolo in “residui” che vengono riconvertiti
in narrazioni visive e performative.
Le opere esplorano la complessità stratificata degli
ambienti cittadini attraverso pratiche come l’interazione con lo spazio
architettonico espositivo, l’utilizzo di oggetti raccolti dall’ambiente
urbano, e l’elaborazione di immagini in movimento trasformate in ambienti
tridimensionali, dando vita a una narrazione visiva in cui personaggi
mascherati, distaccati dalla realtà, si muovono in uno spazio sospeso e
simbolico.
Una parte centrale della sua ricerca consiste nella raccolta
di oggetti di scarto abbandonati per strada, smontati e ricomposti in nuove
forme rivestite da disegni a penna e carte da imballaggio riciclate. Il
disegno, eseguito con penna a inchiostro, diventa una pratica meditativa e
ripetitiva che fissa l’impressione visiva della città in modo monocromatico
e uniforme, interrotta solo dai colori vivaci della carta stampata, simbolo
della mercificazione e dei colori urbani.
Il risultato finale è un insieme di disegni meticolosi
e installazioni fisiche che rappresentano la risposta personale
dell’artista alle tensioni che abitano la metropoli e allo spazio che lo
circonda.
L’artista, che vive e lavora tra Londra e Seul, ha esposto
le proprie creazioni e la propria interpretazione metafisica in mostre
internazionali tra cui Youngeun Museum of Contemporary Art (Corea,
2024), The Bernhardts Art Gallery (Berlino, 2020), SPACE Gallery
(Londra, 2018) e Il Consolato di Corea a Milano (2016).
Ha partecipato inoltre a residenze artistiche internazionali
tra cui coGalleries AIR (Berlino, 2020), NARS Foundation (New
York, 2019) e il London Summer Intensive (Camden Art Centre, 2018). In
precedenza è stato selezionato per il Jerwood Drawing Prize (2016) e per
l’Ashurst Emerging Artist Prize (2015).
Commenti
Posta un commento