Il nostro “purgatorio liquido” secondo l’artista Joonhong Min: isolati tra competizione e consumismo


Si chiama “Liquid Purgatory”, la nuova serie di opere dell’artista coreano Joonhong Min e consiste in una serie di installazioni che combinano immagini in movimento, performance e dipinti per indagare il paesaggio urbano e la condizione umana. Le installazioni saranno esposte al FOCUS Art Fair di Londra, fiera d'arte internazionale che si terrà fino al 19 ottobre presso la Saatchi Gallery. L’evento è dedicato all'arte contemporanea asiatica, con l’obiettivo di mettere in contatto artisti e gallerie dell’Asia orientale, del Sud-est asiatico e del Medio Oriente per presentare una vasta gamma di autenticità culturale e innovazione.

Al centro delle produzioni risiede l’individuo, isolato o emarginato, coinvolto in una competizione sociale spietata, esplorando anche temi più ampi legati al consumismo e al materialismo nella società contemporanea. L’artista crea un contro-mondo che sfugge alla logica dell’utilità e dell’efficienza, rappresentando i pensieri frammentati della vita cittadina e i conflitti interrelazioni.

Il suo obiettivo è rielaborare ciò che nella routine quotidiana appare estraneo e scomodo, trasformandolo in “residui” che vengono riconvertiti in narrazioni visive e performative.

Le opere esplorano la complessità stratificata degli ambienti cittadini attraverso pratiche come l’interazione con lo spazio architettonico espositivo, l’utilizzo di oggetti raccolti dall’ambiente urbano, e l’elaborazione di immagini in movimento trasformate in ambienti tridimensionali, dando vita a una narrazione visiva in cui personaggi mascherati, distaccati dalla realtà, si muovono in uno spazio sospeso e simbolico.

Una parte centrale della sua ricerca consiste nella raccolta di oggetti di scarto abbandonati per strada, smontati e ricomposti in nuove forme rivestite da disegni a penna e carte da imballaggio riciclate. Il disegno, eseguito con penna a inchiostro, diventa una pratica meditativa e ripetitiva che fissa l’impressione visiva della città in modo monocromatico e uniforme, interrotta solo dai colori vivaci della carta stampata, simbolo della mercificazione e dei colori urbani.

Il risultato finale è un insieme di disegni meticolosi e installazioni fisiche che rappresentano la risposta personale dell’artista alle tensioni che abitano la metropoli e allo spazio che lo circonda.

L’artista, che vive e lavora tra Londra e Seul, ha esposto le proprie creazioni e la propria interpretazione metafisica in mostre internazionali tra cui Youngeun Museum of Contemporary Art (Corea, 2024), The Bernhardts Art Gallery (Berlino, 2020), SPACE Gallery (Londra, 2018) e Il Consolato di Corea a Milano (2016).

Ha partecipato inoltre a residenze artistiche internazionali tra cui coGalleries AIR (Berlino, 2020), NARS Foundation (New York, 2019) e il London Summer Intensive (Camden Art Centre, 2018). In precedenza è stato selezionato per il Jerwood Drawing Prize (2016) e per l’Ashurst Emerging Artist Prize (2015).

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