Sostenibilità d’impresa, la ricetta vincente di Saipem
I business leader devono mettere al primo posto la sostenibilità d’impresa se vogliamo
realizzare “società più resilienti, sane ed inclusive” post COVID-19. La
pandemia d’altronde ha agito da
evidenziatore di criticità e da acceleratore di cambiamento: da un lato sta
moltiplicando gravi impatti economici e sociali e dall’altro sta rafforzando
processi già in atto e facendo emergere con più chiarezza le vere priorità. A
tutti i livelli, compreso quello delle grandi aziende multinazionali. Per le
Nazioni Unite , l’emergenza sanitaria in cui siamo immersi da 1 anno rivela la
necessità urgente di avere leader e dirigenti
d’azienda “trasformativi”, che guardino oltre i profitti a breve termine
per rendere la sostenibilità e la resilienza a lungo termine una priorità
aziendale. E’ il nocciolo dell’ultimo rapporto sul Global Compact, la più condivisa iniziativa internazionale per la
sostenibilità d’impresa.
In altri termini, esiste un binario “corporate” nella via
per una transizione giusta – per l’ambiente, per l’economia, per la società. E
ha un ruolo altrettanto importante di quello riservato ai governi. In questo
ambito, un posto di assoluto rilievo spetta a chi opera nel settore energetico,
pilastro centrale di qualsiasi scenario di transizione.
E’ sulla base di questa consapevolezza e dentro le
coordinate di una just transition che si
muove e sviluppa la strategia per la sostenibilità d’impresa di un’azienda come
Saipem, attiva in un settore ad alto
impatto come quello energetico e oggi chiamato a rinnovarsi ed evolvere per
guidare il cambiamento. Dal 2016, Saipem fa ufficialmente parte del Global
Compact delle Nazioni Unite e ha rinnovato il suo impegno nel continuare ad
allineare la propria strategia, le attività operative e la cultura aziendale ai
Sustainable Development Goals, parte
dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
Al cuore della strategia per la sostenibilità di Saipem, uno
dei leader mondiali nei servizi di ingegneria, approvvigionamento, perforazione
, costruzione e installazione di condotte e grandi impianti nel settore energetico a mare e a terra e nelle
infrastrutture, c’è la creazione di
valore sostenibile.
Per guardare in questa direzione, l’azienda lavora su
scenari in evoluzione e caratterizzati da elementi di incertezza ma anche su
una visione a lungo termine (2050).
L’analisi degli scenari è uno degli elementi che permettono di guidare il
cambiamento verso una società low carbon e socialmente più equa. Il primo
caposaldo quindi è il contrasto del cambiamento climatico perché esso modifica
i paradigmi del settore più importante nel quale l’azienda è storicamente
impegnata. Saipem ha sviluppato una specifica strategia di gestione e riduzione
delle proprie emissioni inquinanti che permette di integrare la tutela del
clima a più livelli, dall’efficienza energetica delle proprie operazioni ai
modelli di decarbonizzazione delle operazioni dei propri clienti, con tecnologie che vanno dalla CO2
sequestration, all’utilizzo dell’idrogeno, a una progettazione e design a
basso impatto ambientale, lungo tutta la sua filiera, ad esempio nell’utilizzo
del gas naturale.
In termini pratici e sotto il profilo dell’efficienza
energetica, dal 2018 Saipem ha
introdotto un Piano Strategico
quadriennale di Gruppo per la riduzione dei GHG (gas climalteranti), a
seguito di una fase preliminare in cui è stato analizzato il quadro energetico
complessivo dell’azienda attraverso una raccolta dati e valutazioni energetiche
che sono state condotte per diversi asset e progetti. Il Piano definisce gli
obiettivi di riduzione e le azioni da attuare per raggiungerli. Un esempio è
l’iniziativa per ottimizzare le rotte marittime della flotta, uno dei settori
di più complessa decarbonizzazione. Il tutto inserito in una politica di
trasparenza, come testimonia l’adesione al “Carbon Disclosure Project” che
risale al 2009.
Questa strategia climatica si ramifica poi in un ambito a
maggiore valenza e cioè quello di cogliere le opportunità che offre la
transizione energetica anche nello sviluppo
di fonti energetiche rinnovabili quali ad esempio i progetti realizzati
dalla divisione XSIGHT di Saipem, quelli di installazione di parchi eolici
offshore, e lo sviluppo di tecnologie per produrre energia a partire da rifiuti
o materie prime di scarto. “La graduale riduzione della dipendenza aziendale di
Saipem dal mercato dei combustibili fossili”, si legge nel Bilancio di
sostenibilità 2019, “è già dimostrata dal fatto che oggi il 68% del portafoglio
ordini dell’azienda non è strettamente legato al petrolio”.
Poiché gli idrocarburi continueranno, anche negli scenari
più ottimistici, ad avere un peso nel mix energetico globale, operare nel campo
dell’estrazione, sia a terra che offshore, comporta necessariamente un rischio
elevato sul fronte dell’impatto ambientale. Sotto questo profilo, l’accento è
posto verso la prevenzione. Saipem
sta sviluppando una soluzione innovativa per monitorare il processo e gestire
al meglio eventuali emergenze. Si chiama Early
Warning Integrated System (EWIS) e consiste in una piattaforma di raccolta
dati ad ampio raggio. Lo strumento riunisce e soprattutto integra tra loro dati
e informazioni provenienti da sorgenti e ambiti differenti, ad esempio
satelliti, radar o altre strutture d’osservazione fisse. Il tutto viene
elaborato dall’EWIS che restituisce le informazioni in modo funzionale a
velocizzare il processo decisionale e la gestione, ad esempio, di uno
sversamento di petrolio in atto.
In combinazione con questo sistema di allerta precoce,
Saipem mette in campo l’Offset
Installation Equipment (OIE), l’unica tecnologia esistente al mondo per
intervenire rapidamente in un giacimento di gas o petrolio offshore che ha
subito uno sversamento, anche quando l’accesso diretto presenta problematiche
di rischio. Tramite dei robot sottomarini a controllo remoto, è possibile
installare il cosiddetto “capping stack” e bloccare la fuoriuscita di
idrocarburi. L’OIE, testato nell’Alto Adriatico e trasferibile dalla sua base
di Trieste via mare o aria là dove necessario, complementa quindi tecnologie
già esistenti per il capping e il containment.
Lo sguardo di Saipem all’impatto ambientale si allarga poi
ad altri ambiti, altrettanto rilevanti. Come quello dell’uso sostenibile delle
risorse idriche, attraverso policy di riduzione degli sprechi e di riutilizzo
delle acque di scarico (nel 2019 il gruppo ha riutilizzato ¼ dell’acqua
consumata). O, ancora, l’attenzione per la tutela della biodiversità, con
l’applicazione di normativa e standard internazionali e l’integrazione in fase
di planning di misure volte a conservare la biodiversità e gli ecosistemi in cui opera. La pandemia ci ha
insegnato a caro prezzo quanto siano legati in termini di conseguenze per la
salute umana, gli impatti sugli ecosistemi sensibili.
A certificare i risultati raggiunti dal Gruppo sul fronte
della sostenibilità e grazie a politiche ad ampio spettro, restano alcuni
importanti riconoscimenti.
Da oltre 10 anni è inserita nell’indice azionario FTSE4Good, che valuta le performance
delle società su aspetti ambientali, sociali e di governance (ESG). Per il 4°
anno di fila, inoltre, Saipem è entrata nel Dow Jones Sustainability World e Europe Index (DJSI), risultando al
primo posto tra le società del settore
Energy Equipment & Services. I criteri scandagliano il modello di business
e valutano se è sostenibile in base a una serie di criteri che spaziano dal
rispetto dei diritti umani e del lavoro alla gestione attenta della supply
chain, dalla gestione ambientale alla trasparenza nella condotta di business.
A questo proposito, la bussola del Global Compact torna
ancora una volta. Il Codice Etico e la Politica di Sostenibilità si basano
anche sui princìpi del Global Compact e dedicano particolare attenzione al rispetto dei diritti umani e del lavoro
nella gestione dei fornitori. Il processo di verifica prevede un capitolo dedicato ai diritti
umani, nel quale vengono valutate le performance di ogni potenziale fornitore
in materia di lavoro minorile, lavoro forzato, libertà di associazione e di
contrattazione collettiva (la libertà di manovra dei sindacati), la
discriminazione, il monte ore lavorative e i livelli di remunerazione.
Link:
https://www.rinnovabili.it/energia/politiche-energetiche/sostenibilita-dimpresa-ricetta-vincente-saipem/
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