Operazione Fondale Pulito: robot hi-tech contro le bombe sommerse nel Baltico

Il Mar Baltico nasconde un pericoloso segreto: oltre 1,6 milioni di tonnellate di munizioni ed esplosivi, residui della Seconda Guerra Mondiale, giacciono sui suoi fondali. Questi ordigni, con il passare del tempo, stanno diventando sempre più tossici e rappresentano una minaccia crescente per l'ecosistema marino.

Per affrontare questa sfida, il Centre for Ocean Research di Kiel, in Germania, ha lanciato un ambizioso progetto pilota sostenuto dal governo tedesco. L'obiettivo è bonificare il Mare del Nord e il Mar Baltico utilizzando tecnologie all'avanguardia.

Il cuore di questa iniziativa è una flotta di robot subacquei dotati di "artigli intelligenti". Questi dispositivi, controllati a distanza, sono in grado di identificare, afferrare e rimuovere gli ordigni dal fondale marino con precisione e sicurezza. La tecnologia impiegata include veicoli telecomandati (ROV) e robot cingolati (crawler) equipaggiati con telecamere e sensori avanzati.

Il professor Jens Greinert, intervistato dalla BBC, spiega: "In ogni area marina teatro di guerre passate o presenti, i fondali si riempiono di munizioni. Con il tempo, questi residuati rilasciano sostanze cancerogene e altri materiali tossici."

Il progetto, finanziato con 100 milioni di euro, inizierà quest'estate nella Baia di Lubecca. L'approccio innovativo mira a ridurre drasticamente i tempi di bonifica delle acque tedesche, passando dai 150 anni previsti con i metodi tradizionali a circa 30 anni.

Una volta recuperati, gli ordigni saranno distrutti in modo sicuro ed ecologico. Una camera di detonazione simile a un grande forno, posizionata su una piattaforma offshore, brucerà le munizioni evitando esplosioni che potrebbero contaminare l'ambiente marino.

Dieter Guldin di SeaTerra sottolinea l'unicità dell'iniziativa: "È la prima volta che si rimuovono le munizioni specificamente per il bene dell'ambiente, con l'obiettivo di purificare il mare."

Tuttavia, la vastità del problema rende impossibile una bonifica completa con le tecnologie attuali. Il progetto si concentra quindi sulle munizioni più pericolose, con l'obiettivo di creare un ambiente marino più sano e sicuro.

Le ricadute positive di questa tecnologia potrebbero estendersi oltre la bonifica. In futuro, queste metodologie potrebbero supportare progetti infrastrutturali come l'espansione di parchi eolici offshore, garantendo fondali marini più sicuri per lo sviluppo sostenibile.

Questo progetto rappresenta un esempio brillante di come la tecnologia possa essere impiegata per risolvere problemi ambientali complessi, eredità di conflitti passati. La collaborazione tra scienza, tecnologia e politica apre nuove strade per la protezione degli ecosistemi marini, dimostrando che è possibile unire innovazione e sostenibilità per affrontare le sfide del nostro tempo.


 

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